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Problemi di trasporto pubblico in Umbria In evidenza

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Problemi di trasporto pubblico in Umbria

Anche Vecchioni si è accorto che qualcosa non va: breve analisi delle infrastrutture regionali

Di recente, il poliedrico cantautore e poeta Roberto Vecchioni ha sollevato una piccola polemica sul trasporto pubblico che collega l'Umbria con le altre regioni. Vecchioni infatti, arrivato alla Feltrinelli di Perugia per presentare “La vita che si ama”, il suo ultimo libro, ha trovato spazio nel discorso iniziale per far notare che il suo viaggio in treno da Firenze a Perugia era stato lungo e affatto piacevole. Vi sembrerà di non sentire niente di nuovo: insomma, un po' come quando ci si chiede se sia nato prima l'uovo o la gallina, domandarsi se sia nato prima il disagio o il trasporto pubblico risulta inconcludente.

Eppure l'Umbria è sempre stata una regione di snodo fondamentale per quanto riguarda i trasporti su rotaia, con la stazione ferroviaria di Foligno a portare la bandiera, rappresentando la giuntura tra Ancona, Firenze e Roma.
Prendiamo perciò spunto dalle osservazioni di Vecchioni e cerchiamo di individuare quali sono oggi le problematiche di collegamento della nostra regione con le altre.
Uno dei primi argomenti che ci saltano alla mente è l'alta velocità. Quella che per decenni è stata la regione cardine dei collegamenti della Penisola, oggi ci appare messa da parte dalle due linee dell'alta velocità di Trenitalia (tirrenica e adriatica), e da quella di Italo che interessa prevalentemente la tirrenica e il nord Italia. Dall'Umbria, per poter usufruire dell'alta velocità, bisogna raggiungere Roma o Firenze, e questa già di per sé appare un'impresa. Risulta infatti paradossale impiegare tra le due ore e mezza e le tre ore, a seconda dei cambi, per raggiungere Roma Termini da Perugia tramite intercity o regionali veloci, e impiegare poi lo stesso tempo (o quasi) per arrivare a Milano partendo da Roma. Chiaro è che poi queste limitazioni infrastrutturali limitano il trasporto merci, e di conseguenza lo sviluppo della regione.
Se c'era stato, poi, un barlume di speranza per l'Umbria di avvicinarsi all'alta velocità mediante il progetto Medioetruria, il cui scopo era individuare una stazione per l'alta velocità lungo la linea Roma-Firenze, anche questo pare sia svanito: il progetto si è spostato nell'aretino, zona in cui probabilmente verrà realizzato.
È notizia recente, poi, che il raddoppiamento della linea ferroviaria Orte-Falconara, in cantiere dal 2002, subirà ulteriori rallentamenti a causa di un consistente taglio al budget. Un potenziamento che risulterebbe cruciale, collegando Tirreno e Adriatico e interessando un vasto territorio che si allunga tra Terni, Spoleto e Foligno, abbracciando Fossato, Nocera Umbra e Gualdo Tadino. I primi cittadini di questi comuni hanno poi avuto a che ridire con la proposta di emendamento bipartisan al Piano regionale dei trasporti 2014-2024 che prevede una variante che da Fossato di Vico invece di raddoppiare fino a Foligno, come previsto, imboccherebbe la strada dell’Assisiate e del Perugino per raggiungere l’aeroporto “San Francesco”.
E già che è stato citato, anche l'aeroporto di Sant'Egidio ha affrontato dei tagli di recente, subendo la decisione di Ryanair di ridurre i voli sull'intero territorio nazionale. Nello specifico sono state eliminate quattro rotte, quelle per Cagliari, Brindisi, Barcellona e Dusseldorf, abbassando quindi il livello del servizio offerto.
Inutile aggiungere, infine, che anche le direttrici stradali e autostradali non sono ciò che si definirebbe funzionale. L'Umbria conta, infatti, soltanto 64 chilometri di autostrada, l'A1, e di certo l'alternativa, l'E45, non è affatto valida, tanto per usare un educato eufemismo.
In definitiva, che una regione con una popolazione di 800mila abitanti non sia il bacino d'utenza che le società di trasporto sognano è un conto, ma di certo questi dati non giustificano lo stato di semi-abbandono che rischiano di affrontare i viaggiatori in Umbria.
Un piano nazionale di massima generale sarebbe auspicabile, oltre a un potenziamento delle linee ferroviarie trasversali. Tanto per iniziare.
Un grazie va comunque a Roberto Vecchioni per averci fornito un utile spunto per fermarci a ragionare sulla condizione dei trasporti nella nostra regione, perché alla lunga il solito adagio “Trenitalia, non ti scusiamo per il disagio!” non è sufficiente.