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“Enrico e Quinto”: a teatro e sul teatro In evidenza

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“Enrico e Quinto”: a teatro e sul teatro
La nuova produzione Fontemaggiore racconta l’amore per il teatro
Una poetica dichiarazione d'amore per il teatro, attraverso le parole di Shakespeare e le confessioni autobiografiche di un uomo del mestiere. È "Enrico e Quinto", la nuova produzione di Fontemaggiore in scena venerdì 18 marzo al Teatro Subasio di Spello con Stefano Cipiciani, la drammaturgia di Massimiliano Burini e la regia di Massimiliano Civica.

Proprio il regista racconta così questo lavoro: “Enrico e Quinto è un piccolo spettacolo.

Un uomo in scena racconta il teatro attraverso la sua vita e la sua vita attraverso il teatro. L’Enrico V di Shakespeare, la passione per il tiro con l’arco, gli inizi in teatro come macchinista, le passeggiate lungo la spiaggia per raccogliere pezzi di legno da intagliare, l’’obbligo’ alla povertà, al sacrificio e al ricorso alla fantasia per chiunque voglia fare della propria passione un lavoro: Stefano Cipiciani gioca con la sua piccola vita, piccola come la vita di chiunque altro. Un piccolo spettacolo, per raccontare il dovere di essere felici”.

La storia prende spunto dalle vicende di Enrico V, re inglese che diventò famoso per aver conquistato la Francia con la famosa battaglia di Azincourt. Nello spettacolo a raccontare la storia è un arciere del re: un fatto storico raccontato dal "basso", da un uomo, uno dei tanti, che si trova ad esserne attore suo malgrado.
La storia di Quinto l'arciere che, con le sue paure e la sua ingenua schiettezza, combatte a fianco del suo re, si interseca con la storia dell'attore, Stefano, che ci racconta il suo lavoro in teatro fatto di cantinelle, chiodi, sudore e passione. 

Shakespeare nel prologo di Enrico V fa esplicitare al coro il mistero della finzione teatrale: "supplite, signori, con la vostra immaginazione alle nostre imperfezioni.....può questa ristretta pedana contenere la sterminata campagna di Francia? dovrete ora equipaggiare i nostri re, e condensare le imprese di molti anni nel volgere di una clessidra...".

È quello che presenta lo spettacolo, proposto con i mezzi "poveri" del teatro popolare, che stuzzicando l’immaginazione ci riporta nel tempo e nello spazio del racconto. 

Nello spettacolo ritroviamo anche il discorso di San Crispino reso famoso da Kenneth Branagh nel suo Enrico V. Ecco dunque intrecciarsi sopra "questo O di legno", le narrazioni di vita di persone e personaggi che con il loro cuore compongono la trama e ci invitano a giocare con le loro storie.

 

Informazioni e prenotazioni: Fontemaggiore tel 075 528661 – 075 5289555

Teatro Subasio (il giorno dello spettacolo dalle ore 18) tel. 0742391689

www.fontemaggiore.it

Fb: Teatro Fontemaggiore