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L'editoriale n.99

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L'editoriale n.99

I fortunati nascono con la camicia. Gli sfigati con il colletto della polo alzato

Piacere Magazine cambia pelle. E, in omaggio all'ambiente (celebrato in questo numero e nella seconda edizione della NotteGreen in scena venerdì 25 settembre nel centro storico di Perugia) lo fa vestendosi di eco-pelle. Anzi, la nostra nuova veste più che “eco” decisamente smart. Da questo numero in poi l'identità del mensile che vi fa compagnia da oltre dieci anni - pur senza rinunciare alla sua vena generalista - vira decisa verso un nuovo modello editoriale. Innovazione, ambiente, sostenibilità, qualità della vita, tecnologia e mobilità alternativa: in queste pagine e nei prossimi numeri troveranno sempre più spazio notizie e informazioni su idee, progetti e ultime novità destinate a migliorare il nostro mondo e la nostra quotidianità.

Sì, l'ambizione è alta: trasformarci nel primo smart-magazine su scala regionale d'Italia. In primis perché prodotti con questa filosofia editoriale non esistono in altre regioni, e in secondo luogo perché il filo conduttore degli argomenti trattati resterà indissolubilmente legato all'Umbria. Chiamatelo provincialismo. Forse lo è. Ma è un provincialismo consapevole che vuol contribuire a fare da vetrina all'innovazione made in Umbria e a renderci orgogliosi di una terra che ha sulle spalle una responsabilità morale pesante: quella di Cuore Verde d'Italia.

Il verde e i progettiintelligenti” sono valorizzati e raccontati nelle pagine che seguono e saranno suggellati da un evento, creato da noi di PM, che quest'anno si accinge a vivere la sua seconda edizione: la NotteGreen. Una vera e propria notte bianca per grandi e piccini, declinata attraverso intrattenimento, informazione, divulgazione, laboratori, incontri, dibattiti e sensibilizzazione che si dispiegherà lungo il centro storico della città, gemellata alla Notte Europea dei Ricercatori (con programmi integrati e complementari) e arricchita dalla chiusura delle serate di “Perugia is Open” appuntamento estivo del giovedì per l'occasione eccezionalmente spostato al venerdì.

Il tutto per sognare un'Umbria migliore. Magari più efficiente di quella “paralizzata” dal nuovo soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici dell’Umbria, Stefano Gizzi, e denunciata nelle 33 pagine di dossier realizzato da Anci, Regione e Rete delle professioni con l’elenco delle opere pubbliche attualmente bloccate. Uno stallo che ha portato Regione e Anci a chiedere al Governo l'allontanamento del soprintendente. I motivi sono stati spiegati nel corso di una conferenza stampa, tesa a evidenziare (così come il dossier) l'atteggiamento di chiusura da parte della Soprintendenza con pareri prima favorevoli trasformatisi in negativi dopo l’arrivo di Gizzi. Risultato? Il caos totale generato da un ente che dovrebbe contribuire a migliorare il territorio e che invece con posizioni miopi e anti-storiche si mette di traverso a innovazione, ristrutturazioni e nuovi progetti generando un danno incalcolabile per l'economia regionale, con un ventaglio di situazioni paradossali che va dai lavori fermi in attesa di sblocco alla guerra ai dehors di ristoranti e caffè andata in scena a Spoleto.


 

 

 

 

L'editoriale n.99
   
Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.