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L'editoriale n.97

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L'editoriale n.97

Aspetto con ansia il giorno in cui Salvini indosserà una delle sue felpe per fare tappa a Bastardo

Mentre Piacere Magazine va in stampa non conosciamo l'esito delle elezioni in Umbria (lo immaginiamo, ma questo è un altro discorso), mentre, se state sfogliando questa copia (in uscita i primi di giugno), voi già sapete chi dovrà traghettare la nostra regione fuori dall'isolamento culturale, infrastrutturale e comunicativo che la contraddistingue. Eppure, pur scrivendo al buio e senza sapere con certezza chi governerà l'Umbria per i prossimi cinque anni, sappiamo bene che cosa vorremmo per la nostra terra. Riposti nel cassetto gli slogan di stampo berlusco-renziano, roba da pubblicitari più che da politici, è adesso scoccata l'ora dei fatti.

E, visto che sognare non costa nulla, ecco come ci piace immaginare l'Umbria fra cinque anni.

Grazie all'efficientissima metropolitana di superficie, spostarsi da Terni a Perugia in mezzora è una bella realtà che amplifica e moltiplica le opportunità di lavoro per una regione a misura di pendolare, sacrificata per troppo tempo sull'altare di collegamenti zoppi e inefficienti. Riposte utopie costose e poco funzionali come la stazione dell'Alta Velocità MedioEtruria, la Regione e le Ferrovie dello Stato hanno finalmente allestito una più funzionale flotta di Frecciargento sull'asse Roma-Milano con fermate a Terni, Foligno e Perugia. Spostarsi dall'Umbria a Milano, così, è diventato quanto di più semplice: tre ore di treno senza cambi. A Roma si arriva in un'ora e venti. Ci sono 3 treni verso nord e 3 treni verso sud al giorno. Per uscire dall'endemico isolamento, però, era necessario anche un nodo autostradale di livello internazionale: così la Orte-Mestre, appena inaugurata, è finalmente una strada all'altezza, con un asfalto all'avanguardia e autogrill disseminati ovunque. Noi umbri, ovviamente, siamo esentati dal pedaggio autostradale se ci muoviamo all'interno della regione.

Anche l'aeroporto ha fatto passi da gigante. Ora ci sono persino 3 voli al giorno per Milano e due diretti alla settimana per New York. Che ai perugini andare a Manhattan e postare le foto su FB in tempo reale gli è sempre piaciuto un sacco. Ma pure a livello social i progressi non sono mancati. I siti istituzionali sono tutti in quattro lingue e non c'è più traccia di traduzioni maccheroniche. I politici umbri hanno finalmente imparato a twittare: fanno tweet da 140 caratteri senza ricorrere costantemente al rinvio a Facebook e hanno capito che menzionare 20 persone in un tweet più che auto-promozione è stalking. Lo slogan dei candidati alle elezioni del 2020 è diventato: “Più fatti, meno selfie”. L'applicazione ufficiale di Umbria Jazz finalmente è performante. E puoi persino prenotarti da cellulare al concerto di chiusura all'Arena, quello di Briga. Sì, il jazz, e soprattutto il festival, negli ultimi 5 anni hanno subito alcune contaminazioni...

A Perugia la viabilità fa progressi. Grazie al tram-treno si può arrivare al Santa Maria della Misericordia senza impazzire e si può persino salire in centro con il tram, scendendo alla fermata di raccordo di piazza Partigiani. Certo, prima o poi, qualcuno si ricorderà anche di riaprire via Sant'Antonio.

Infine la Lega Nord che aveva deciso di puntare sull'Umbria è finalmente riuscita a sfondare. E Salvini è stato eletto sindaco di Giano dell'Umbria. Folle di fotografi lo accolgono acclamanti ogni volta che deve indossare una felpa per recarsi nella vicina Bastardo.

L'editoriale n.97
   
Matteo Grandi

A due anni leggeva Proust, parlava perfettamente l'inglese, capiva il francese, citava il latino e sapeva calcolare a mente la radice quadrata di numeri a quattro cifre. Andava al cinema, seppur accompagnato dai genitori, suonava il pianoforte, viaggiava in aereo, scriveva poesie e aveva una fitta corrispondenza epistolare con l'allora presidente della Repubblica Sandro Pertini. A sei anni ha battuto la testa cadendo dagli sci. Del bambino prodigio che fu restano l'amore per il cinema, per la scrittura e per le feste natalizie. I segni del tracollo sono invece palesati da un'inutile laurea in legge, da un handicap sociale che lo porta a chiudersi in casa e annullare appuntamenti di qualsiasi genere ogni volta che gioca il Milan e da una serie di contraddizioni croniche la più evidente delle quali è quella di definirsi "di sinistra" sui temi sociali e "di destra" su quelli economici e finanziari. A trent'anni ha battuto di nuovo la testa e ha fondato Piacere. Gli piacerebbe essere considerato un edonista; ma il fatto che sia stata la sofferenza (nel senso di botta in testa) a generare il Piacere (nel senso di magazine) fa di lui un banalissimo masochista.