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Tra Eremo e Perugia la birra umbra continua a brillare In evidenza

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Tra Eremo e Perugia la birra umbra continua a brillare
Certo che ne è passato di tempo dall’ultima volta che su queste pagine si è parlato di birra e della sua scena regionale. L’occasione per tornare sull’argomento nasce un po’ per caso, negli ultimi giorni mi sono infatti trovato a leggere, a parlare, più in generale a confrontarmi con diverse persone sull’evoluzione produttiva dei birrifici più rilevanti dell’Umbria, da lì idea di condividere con voi alcune considerazioni sparse

C’è per esempio Birra dell’Eremo che al recente Beer Attraction di Rimini ha presentato un lungo progetto di ricerca dedicato ad alcuni lieviti considerati come non convenzionali, normalmente non utilizzati in ambito brassicolo. L’idea alla base era quella di studiarne l’impatto aromatico per capire se e come ci potesse essere spazio per un loro uso più articolato. #Nonconventionalyeasts, questo il nome del progetto, si è tradotto in 3 diverse birre, tutte prodotte a partire da una base comune di malto pilsner e luppolo cascade: la To2, la Ko2, la We2, birre accumunate dallo stesso grado alcolico e di amaro ma ognuna con una identità specifica. Da una parte non vedo l’ora di assaggiarle, dall’altra di passare a trovarli, realtà di rara solidità.

Sempre a Rimini Birra Perugia, nominata nel 2016 “Birrificio dell’anno”, ha visto riaffermarsi uno dei suoi esperimenti più convincenti. Nella categoria delle acide l’Isterica strappa un più che meritato terzo posto e si impone tra le sour ale più interessanti della Penisola. Birra straordinaria, che con la sua fermentazione mista (sia spontanea che con inoculo di brettanomiceti) strizza l’occhio a una delle tipologie che oggi vanno per la maggiore e che ogni volta ribevo con straordinario piacere. Non solo però, è tutta la linea produttiva a spiccare per armonia, così ben calibrata tra le birre ormai considerate come grandi classici e prove sempre nuove.

Chiudo con un in bocca al lupo, che la primissima volta che ho pensato a queste righe è stato proprio durante la festa di inaugurazione di un piccolo birrificio non lontano dalla città, appena fuori il centro abitato di Casa del Diavolo. Ciao La Gramigna, la prima cotta era più che incoraggiante, ci rivediamo presto.
Tra Eremo e Perugia la birra umbra continua a brillare
   
Pubblicato in Fast Good
Jacopo Cossater

Nato in Veneto, appena maggiorenne si trasferisce a Perugia per motivi di studio. È più o meno in quel periodo che si innamora del sangiovese, completa il percorso dell'Associazione Italiana Sommelier ed apre un blog, non necessariamente in quest'ordine. Dopo aver vissuto per troppo tempo a Milano e troppo poco a Stoccolma è tornato in Umbria, dove oggi lavora. Giornalista, collaboratore della guida "I Vini d'Italia" edita da l'Espresso, scrive anche su Enoiche illusioni e Intravino, due dei più popolari wine blog italiani.